Invitiamo a Piacenza il piacentino Cincotti
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Il jazzista di origini piacentine Peter Cincotti è tornato, proprio in questi giorni, in Italia. A Palermo, dopo aver suonato in molte altre città, tra cui Parma.
Intervistato da me per Libertà, due anni or sono, e successivamente in occasione dell'uscita del suo nuovo album, East of Angel, Cincotti esprimeva il desiderio di visitare la città di origine della sua famiglia, Piacenza appunto. "Piacenza è la città che spero prima o poi di visitare perché da lì proveniva mia nonna e per me significherebbe molto".
La cosa incredibile è che Peter Cincotti ha ricordato le sue origini piacentine, e dichiarato di voler venire a Piacenza, in numerose altre occasioni. Tra queste, un'intervista radiofonica nazionale, una al Corsera ed una al Tg1.
Oltre ad allegare una minimale biografia di Cincotti, che mi sembra esemplare, viene spontaneo chiedermi: perché non invitarlo a Piacenza, organizzargli un concerto e, magari, offrirgli la cittadinanza ordinaria? Sarà che, in questi giorni, alcuni suggeriscono una cittadinanza onoraria al maestro Riccardo Muti, presenza certamente illustre, che tuttavia non vanta origini piacentine e, forse in conseguenza di ciò, non cita Piacenza nelle sue interviste nazionali ed estere. In ogni caso, nulla vieta di prendere in considerazione sia Muti sia Cincotti.
Lancio dunque un appello al sindaco Roberto Reggi, che spero abbia letto i miei articoli su Libertà. Nel caso, mi offro di fargli avere gli album di Cincotti e di fare da tramite, qualora si decidesse di esaudire il suo desiderio.
Nato l’11 luglio 1983 a New York, Peter Cincotti a tre anni comincia a strimpellare i tasti di un pianoforte giocattolo. Il pianista, cantante e compositore, è stato definito dal New York Times agli esordi della sua carriera un prodigioso talento, ed è ormai tra i nuovi artisti più acclamati della scena pop-jazz mondiale. A tre anni suona un pianoforte giocattolo, a nove compone e arrangia su un pianoforte vero, a quindici comincia a cantare, attirando l’attenzione di Harry Connick Jr e del leggendario Phil Ramone, produttore di Barbra Streisand e Stevie Wonder.
Al festival jazz di Montreux nel 2000 vince il primo premio per la sua riedizione di A Night in Tunisia di Dizzy Gillespie e nel 2001 è l’artista più giovane invitato a esibirsi nella mitica Oak Room dell'Hotel Algonquin di New York. All'uscita del suo primo cd omonimo, a soli diciannove anni, arriva il successo su vasta scala. Segue nel 2004 la pubblicazione del secondo album On the moon ed un tour mondiale con concerti sold out negli Stati Uniti, in Europa e in Asia dove si esibisce a Shanghai, Tokyo e Hong Kong.
L’instancabile artista inizia contemporaneamente la carriera di attore cinematografico (recita insieme a Kevin Spacey nel film Beyond the sea) e viene scelto dallo stilista Ermenegildo Zegna come testimonial della collezione 2005-06. Il suo ultimo album, East of Angel (Warner) conferma il suo talento consacrandolo nell'Olimpo della musica internazionale.
Scusate se è poco...
Eleonora Bagarotti
Intervistato da me per Libertà, due anni or sono, e successivamente in occasione dell'uscita del suo nuovo album, East of Angel, Cincotti esprimeva il desiderio di visitare la città di origine della sua famiglia, Piacenza appunto. "Piacenza è la città che spero prima o poi di visitare perché da lì proveniva mia nonna e per me significherebbe molto".
La cosa incredibile è che Peter Cincotti ha ricordato le sue origini piacentine, e dichiarato di voler venire a Piacenza, in numerose altre occasioni. Tra queste, un'intervista radiofonica nazionale, una al Corsera ed una al Tg1.
Oltre ad allegare una minimale biografia di Cincotti, che mi sembra esemplare, viene spontaneo chiedermi: perché non invitarlo a Piacenza, organizzargli un concerto e, magari, offrirgli la cittadinanza ordinaria? Sarà che, in questi giorni, alcuni suggeriscono una cittadinanza onoraria al maestro Riccardo Muti, presenza certamente illustre, che tuttavia non vanta origini piacentine e, forse in conseguenza di ciò, non cita Piacenza nelle sue interviste nazionali ed estere. In ogni caso, nulla vieta di prendere in considerazione sia Muti sia Cincotti.
Lancio dunque un appello al sindaco Roberto Reggi, che spero abbia letto i miei articoli su Libertà. Nel caso, mi offro di fargli avere gli album di Cincotti e di fare da tramite, qualora si decidesse di esaudire il suo desiderio.
Nato l’11 luglio 1983 a New York, Peter Cincotti a tre anni comincia a strimpellare i tasti di un pianoforte giocattolo. Il pianista, cantante e compositore, è stato definito dal New York Times agli esordi della sua carriera un prodigioso talento, ed è ormai tra i nuovi artisti più acclamati della scena pop-jazz mondiale. A tre anni suona un pianoforte giocattolo, a nove compone e arrangia su un pianoforte vero, a quindici comincia a cantare, attirando l’attenzione di Harry Connick Jr e del leggendario Phil Ramone, produttore di Barbra Streisand e Stevie Wonder.
Al festival jazz di Montreux nel 2000 vince il primo premio per la sua riedizione di A Night in Tunisia di Dizzy Gillespie e nel 2001 è l’artista più giovane invitato a esibirsi nella mitica Oak Room dell'Hotel Algonquin di New York. All'uscita del suo primo cd omonimo, a soli diciannove anni, arriva il successo su vasta scala. Segue nel 2004 la pubblicazione del secondo album On the moon ed un tour mondiale con concerti sold out negli Stati Uniti, in Europa e in Asia dove si esibisce a Shanghai, Tokyo e Hong Kong.
L’instancabile artista inizia contemporaneamente la carriera di attore cinematografico (recita insieme a Kevin Spacey nel film Beyond the sea) e viene scelto dallo stilista Ermenegildo Zegna come testimonial della collezione 2005-06. Il suo ultimo album, East of Angel (Warner) conferma il suo talento consacrandolo nell'Olimpo della musica internazionale.
Scusate se è poco...
Eleonora Bagarotti
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